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La Storia

Seconda metà dell'800, piccolo rinascimento per Genova.




Sopite le ultime nostalgie degli splendori dell'antica Repubblica, si compongono lentamente i rancori contro il Piemonte sabaudo.

Sono lontane le "Colonie" (Pera, Galata, Caffa, Trebisonda, ecc.), sono lontani gli approdi alle foci del Danubio, sono lontane le antiche galee e le grosse "caracche" (bordi alti, stive capaci) per il trasporto di merci di massa sui mutati itinerari dei genovesi, ora tesi verso i mercati di Fiandra e d'Inghilterra.
Nuovi scafi corrono i mari, più veloci, accorciano le distanze. Nuove correnti di traffico ripondono alle nuove esigenze del progresso.
L'uomo di mare genovese, prima marinaio, mercante, guerriero, crociato, ora è semplice "marinaio-mercante", l'armatore del grande cabotaggio che da Chio e Alessandria d'Egitto, punti di raccolta di seta, cotone,porpore, manda le sue navi sulle rotte delle coste d'Africa, per toccare poi Cadice, San Lucar de Barrameda sul Rio Sibilia (il Guadalquivir) e puntare verso Antona (Southampton) e Bruges.

Quando si annunciano i primi potenti sviluppi del commercio dei cereali, all'inizio dell'800, nelle grandi aree Russe e danubiane, i genovesi sono presenti nei punti nevralgici del nuovo traffico, dai granai d'Oriente ai mercati dell'Occidente.
I vari Dall'Orso, Accame, Sanguineti, Gattorno, Tubino, Da Novaro, con le loro strutture di armatori e di commercianti sono fra i più forti operatori nell'interscambio dei grani contro merci di produzione dell'Occidente Europeo.
Il loro successo è dovuto alla stima acquisita per la loro esperienza, il solido credito, il senso dell'onore, l'istinto dell'affare e le relazioni con i "grandi" del mercato mondiale, quali i Dreyfus, i Bunge, i Fribourg.




Leopoldo Louis Dreyfus, figlio di un posidente Alsaziano, si lancia nel commercio del grano verso il 1850 a Basilea. Intuite le grandi possibiltà offerte da Odessa e dalle aree del Mar Nero, importa grani russi a Marsiglia, estendendo la sua organizzazione ad Amburgo, Brema, Berlino, Parigi e s'installa poi a New York con i suoi uomini Leval, Kayaloff e Stern.

Una "joint venture" con la Romania fece le prime formidabili fortune di L. Dreyfus ed il resto seguì.




Negli stessi anni Charles Bunge, importatore di legname, caucciù, spezie, si trasferisce da Amsterdam ad Anversa; qui resta uno dei figli: Edoardo, mentre l'altro figlio, Ernesto, si reca a Buenos Aires dove si associa al cognato Jorge Born e crea la "Bunge & Born", il cui Presidente Alfred Hirsh (Presidente per 30 anni) resterà nella storia della Compagnia e dei cereali.






Grosso concorrente sul mercato è la "Compagnia Continentale" dei Fribourg, la più brillante nel periodo più travagliato del commercio del grano.

Guerre, inflazioni, depressioni, crisi borsistiche si susseguirno dal 1914 al 1940 ed i Fribourg riuscirono, giocandosi spesso il tutto per tutto, a costruirsi una fortuna.








Tutti questi nomi, con gli André, i De Rider, risuonavano nella Loggia della Borsa, a Genova, in Via Ponte Reale, con le trattative sui grani teneri di Marianopoli, Bessarabia, Sebastopoli, dei grani duri di Taganrog, Berdianka, Rodostof, Salonicco.



In quel periodo Genova è un "cantiere" di rinnovamento, ampliamento del porto ed adeguamento delle strutture per diventare uno scalo internazionale.

I Savoia capiscono che dietro il carattere brusco e poco duttile dei genovesi c'è la voglia di libertà per il loro traffici, il loro mare, la loro intraprendenza, che sono poi forieri di benefici per tutti, anche per il nuovo Regno.




Aumentano le attenzioni per la città di Genova: si aprono nuove strade (i Giovi nel 1822), nuove ferrovie (nel '54 la Genova-Torino), in seguito i varchi nelle Alpi (Frejus e Gottardo): i mercati dell'Europa centro-occidentale tornano a gravitare verso il nostro porto.

Le grandi industrie navalmeccaniche Taylor e Prandi (poi Ansaldo) ed i cantieri Orlando varano le prime navi a vapore. Rubattino affronta la grande concorrenza del grande armamento internazionale sulle rotte dell'India, del Plata, del Nordamerica.






In tutto questo fervore, di mercati esteri, di importatori di grani, industriali, mercanti, nasce negli operatori l'esigenza di creare un organismo capace di curare la comune difesa del commercio sia con la regolamentazione di giudizi arbitrali e la composizione delle controversie, sia con la stesura dei moduli contrattuali.






Nel 1891 un gruppo di ceralisti (detti i "granatini") demanda ad una commissione il compito di creare un regolamento ed uno statuto di una Camera Arbitrale.






La Commissione (Sig. Delfino, Sig. De Albertis, Sig. Cassanello, Sig. Villain, Sig. Pittaluga) presenta il progetto richiesto con statuto e regolamento per creare a Genova un'Associazione fra i negozianti, mediatori, industriali, cerealisti, agenti.






Il 4 Giugno 1891 l'atto costitutivo dei due enti veniva firmato da settanta fra i migliori esponenti del ramo. Presidente l'Ing. De Albertis.






Le prime iniziative sono: la messa a punto delle procedure e delle attrezzature per la verifica dei pesi specifici dei cereali, la stesura dei primi contratti-tipo (N. 1 per i grani dalla Russia - N. 2 per i grani del Danubio, Bulgaria, Turchia ed Asia Minore) - N. 3 per il granoturco).





Gli stessi enti commerciali russi seguirono con vivo interesse queste normative e gli aggiornamenti furono effettuati alla Conferenza di San Pietroburgo del 1911.
Una successiva seduta seguì nel 1914 e si svolse a Genova su iniziativa proprio dell'A.C.C.S. ed alla quale parteciparono molti Delegati dalla Russia, delle Associazioni granarie di Milano, di Torino ed i rappresentanti delle industrie molitorie della Liguria, del Veneto e del Meridione.







Gli esiti di questa Conferenza furono un consolidamento sulla scena internazionale dell'A.C.C.S. di Genova, con la prestigiosa adozione dei formulari dei contratti-tipo predisposti, fra cui figura il contratto N. 11 per cereali e semi nazionali.








La prima guerra mondiale e la rivoluzione russa fecero mutare i traffici ed in particolare l'importazione verso l'Italia e, alle produzione russe e del vicino Oriente, subentrarono man mano quelle del Plata e del Nord America.





Nuovi sforzi e nuove azioni furono necessarie per vincere le difficoltà che i nuovi fornitori dei paesi del nuovo continente sollevavano contro l'adozione dei contratti-tipo A.C.C.S., ma grazie agli accordi e le positive esperienze con le principali Associazioni Granarie di Londra, si arrivò ad un'armonizzazione con gli Usi generali d'Europa, e così, il contratto N. 9, ad esempio, fu addottato dai più importanti caricatori del mondo per le destinazioni Italia.





Ne seguirono continui adeguamenti ed accordi per la "qualità ed il condizionamento" dei grani "Hard Winter".








Intanto localmente l'A.C.C.S. apportò il peso della preparazione professionale dei suoi Associati in tutte le questioni dell'attività portuale, tariffe di sbarco, attrezzature di calata, ecc.







Fu convocata dalla Camera di Commercio per essere parte attiva nella stesura e l'aggiornamento degli Usi di Piazza e per la costituzione del Mercato a Termine e della relativa Cassa Liquidazione.










In questa scena il contributo della "Camera Arbitrale" fu importantissimo.










Gli Usi mercantili di Genova imponevano il ricorso all'"arbitraggio" e la stesura del "compromesso" quali mezzi per dirimere le liti per divergenze di scritture o di negoziato.

Nel 1883 l'Associazione Generale del Commercio emanava un nuovo regolamento che, valido per l'utilità generale, non rispondeva appieno alle esigenze di un traffico così particolare come quello del grano.







L'avvento della Camera Arbitrale dell'A.C.C.S. unica e prima per i grani esteri fu il vero toccasana della situazione.










Dapprima il Collegio arbitrale era composto da tre Arbitri, sorteggiati in ognuna delle tre categorie in cui erano ripartiti; successivamente si diede facoltà alle Parti di nominare il proprio fiduciario, sorteggiando solo il Terzo.









Successivamente anche il Terzo venne nominato, ma dai due Arbitri di parte.









Le decisioni, sempre impeccabili, erano definitive ed inappellabili; presto se ne rese manifesta la necessità e si introdusse l'"Arbitrato di Appello" con Collegi di arbitri membri di un Ruolo speciale.








Si introdusse anche l'"Arbitrato di ufficio" per le Parti renitenti alla firma del compromesso.




L'arbitrato si sviluppò e diffuse nel paese la sua procedura; nel 1913 furono ben 858 le controversie riolte fra operatori di Piazze italiane e straniere.

Anche il Governo italiano, nel corso della guerra del '15-'18 se ne avvalse per dirimere le vertenza per l'acquisto dei cereali dai Venditori stranieri.






Gli avvenimenti dell'ultimo conquantennio sono per molti dei Soci attuali della C.A.C.C.S. vita vissuta: la seconda guerra mondiale, i rivolgimenti politici-economici che ne seguirno, il trattato di Roma, la macita della C.E.E., la trasformazione della sua agricoltura, il calo dell'import di cereali e prodotti lattiero-caseari, la caduta dei regimi dell'Est Europa con il ritorno nel mondo dei liberi traffici di tali paesi, la nascita della moneta unica, l'allargamento della Comunità Europea a nuovi paesi, le crisi periodiche dell'agricoltura, la creazione di nuove forme di commercio e di nuove forme di colture cerealicole, la nascita del commercio a mezzo "container", la crisi del Porto di Genova.

Tutti questi avvenimenti hanno spesso coinvolto, e coinvolgono, la vita dell'Associazione.








Nel 1989 la Camera Arbitrale viene elevata ad Ente morale e si sforza di continuare la sua opera in una linea ideale di tradizionale professionalità ed efficienza.








Oggi i contratti-tipo sono circa quaranta e sono riferiti ai cereali, semi oleosi, ai legumi, agli oli ed a tutti quei prodotti destinati all'uso zootecnico.


La cordiale e buona collaborazione con le Associazioni granarie di Milano, Torino, Bologna e Verona ha permesso di creare un serie di contratti inter-associativi per la regolamentazione del mercato nazionale.


Il nostro Laboratorio Chimico, rinnovato grazie alla cooperzione con una forte società del settore, opera sempre con grande esperienza e trasparenza, garantendo risposte chieare alle innumerevoli esigenze degli operatori, associati e non.


La nostra attività continua nella nostra Sede, di proprietà, punto di riferimento per tutti i Soci, che restano sempre fra i più importanti operatori del settore cerealicolo, dell'industria alimentare, zootecnica.


CAMERA ARBITRALE del COMMERCIO dei CEREALI e SEMI GENOVA
Sede: 16124 GENOVA - Via Edilio Raggio, 1/7 | Telegrammi: Cerealsemi | Telefono: 010 2510551 | E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. | P.E.C.: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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